martedì 27 gennaio 2015

27 gennaio, l'Olocausto nazista

Con il termine Olocausto al maiuscolo, o "Shoah", si intende la politica razziale di prigionia, sfruttamento al lavoro e infine di morte per olocausto appunto, attuata dai nazisti verso coloro che venivano considerati parassitari o contro il sistema. La parola "Shoah" è di origine ebraica; deriva da HaShoah (השואה, senza vocali) che significa catastrofe. Olocausto, invece, proviene dal latino "holocaustum" che si usava per indicare l'offerta (molto in uso tra i Greci, nonché descritta più volte nelle vicende bibliche) ad una divinità tramite un sacrificio animale quando questi veniva totalmente bruciato una volta ucciso.

Secondo le fonti storiche più note e percorse vennero eliminati nei campi di sterminio tra i 12 ed i 20 milioni di persone, in maggioranza Ebrei; ma anche rom, comunisti, omosessuali, Sinti, disabili, Slavi, prigionieri politici, anti nazisti, testimoni di Geova, zingari e massoni.

L'Olocausto fu il culmine di una campagna aggressiva, discriminatoria ed antidemocratica iniziata agli albori della dittatura hitleriana, che fondava la sua dottrina sulla "purezza" del popolo tedesco e che vedeva dunque le altre etnie, quella ebraica in particolare, come culture inferiori da eliminare in quella che al termine del progetto di pulizia etnica si sarebbe chiamata soluzione finale.
Le prime azioni aggressive nacquero ufficiosamente nel 1935 per mezzo delle leggi di Norimberga, attraverso le quali venne negata agli Ebrei ogni libertà attinente alla vita sociale. Da questo momento dunque essi vennero sempre più relegati dalla società tedesca, sempre più centrata sull' "arianesimo".
La politica anti giudaica si intensificò nel 1938; nella notte fra il 9 ed il 10 novembre iniziarono infatti le prime deportazioni nei campi di Buchenwald, Dachau e Sachesenhausen. Su spinta di Joseph Goebbels, ministro della propaganda, vennero inoltre compiuti numerosi atti vandalici a negozi, imprese e luoghi di culto ebraici. Tali atti passarono alla storia come la "Notte dei cristalli". L'operazione politica arrivò alla segregazione con l'esclusione dall'economia del Reich (1 gennaio 1939), al fine di ghettizzare gli individui per rendere poi più facili le future deportazioni ai campi di sterminio. Il primo scopo però fu un altro, ovvero quello di costringere gli Ebrei tedeschi a migrare in massa verso altre nazioni. Ma le emigrazioni forzate non esercitarono in numero gli effetti sperati; dunque si procedette col progetto di uccisione.

Con l'occupazione nazista della Polonia ed il susseguente inizio della guerra, le azioni razziali divennero assai più dure, infatti, furono soppressi migliaia di Ebrei polacchi tra i quali anche elementi di spicco politico ed intellettuale al fine di eliminare la cultura ebraico-polacca. Dunque si procedette con la formazione dei ghetti. Il primo venne istituito a Lodz, città situata  nel centro del Paese, nel dicembre del '39, seguirono nei due anni successivi quelli di Varsavia, Cracovia, Lublino, Kielce e Radom.
Tra il 1941 ed 1943, proseguirono i massacri man mano che l'esercito nazista avanzava per occupare territori verso l'Est. Operazioni sanguinose vennero attuate in Ucraina, Lettonia e Lituania. Mentre nel frattempo Hitler assieme agli altri gerarchi iniziava ad organizzare il compimento della soluzione finale.
Il 20 gennaio del 1942 si riunirono a Berlino i massimi esponenti del Partito Nazionalsocialista per approvare lo sterminio, in quella che passerà alla storia come la "Conferenza di Wannsee". Il tutto iniziò nel marzo dello stesso anno quando Adolf Hitler ordinò l'eliminazione totale degli Ebrei polacchi nella cosiddetta "operazione Reinhard". In aprile incominciarono le prime deportazioni in massa, le quali raggiunsero l'apice, dunque la messa in atto dell'operazione, l'anno seguente fino al 27 gennaio del 1945, quando la vincente 60esima Armata Rossa sovietica del primo fronte ucraino, comandata dal generale Ivan Konev, aprì i cancelli di Auschwitz (il "campo madre"), lasciati incustoditi dai nazisti scappati sconfitti una decina di giorni prima, liberando i superstiti del Lager.

Nel 2005, l'ONU ha istituito ufficialmente questa data come "Giorno della Memoria" per commemorare le vittime perite nei campi di sterminio nazisti.









Nessun commento:

Posta un commento