venerdì 30 gennaio 2015

Astronomia, il telescopio Hubble

Hubble è un telescopio spaziale orbitante, posto nello strato superiore dell'atmosfera (a circa 560 chilometri da terra). Lungo 13 metri, possiede due pannelli a energia solare; uno concavo e l'altro convesso, che fungono da generatori elettrici per alimentare l'asse giroscopico. La sua costruzione costò all'epoca 2 miliardi di dollari.

Prende il nome da Edwin Hubble (1889-1953), importante astrofisico statunitense scopritore tra l'altro, assieme al collega Milton Humason, della legge che porta il suo nome (originariamente conosciuta come la "legge dello spostamento verso il rosso", che tratteremo in un futuro momento).

Il telescopio venne lanciato in orbita dallo Space Shuttle Discovery (OV-103) il 24 aprile del 1990 in una missione sinergica fra NASA ed ESA (Euopean Space Agency), al fine di riuscire a osservare il più nitidamente possibile l'universo senza le barriere visive dell'inquinamento luminoso e del filtro atmosferico.
I primi risultati furono catastrofici per gli scienziati; infatti, un minimo problema strutturale di posizionamento del primo pannello fece uscire le prime fotografie sfocate o addirittura irriconoscibili. Finché nel dicembre del 1993 non fu risolta la deficienza tecnica grazie a un delicato intervento di sostituzione.

Da quel momento, il telescopio Hubble permise agli astronomi di vedere zone di universo mai viste prima di allora con una qualità e una nitidezza dell'immagine inarrivabile.
Lo strumento cardine che permette il funzionamento è uno spettrografo, una sorta di prisma meccanico, che scomponendo la luce captata dal telescopio nelle varie frequenze permette di stabilire innanzitutto la distanza dal corpo celeste; dunque le sue proprietà fisiche, chimiche, la velocità di rotazione e il suo magnetismo (analizzando le lunghezze d'onda tra le radiazioni dell'ultravioletto e dell'infrarosso).

In 25 anni di servizio, Hubble ha ripreso quasi 800.000 immagini astronomiche, consentendo un enorme balzo in avanti sulla conoscenza dell'universo. Ad esempio si è riusciti per la prima volta, era il 1994, a osservare una cometa schiantarsi su un pianeta. Fu la cometa "Shoemaker-Levy 9" che si disintegrò sulla superficie di Giove. Oppure gli scienziati e gli astronomi hanno compreso che possono esistere pianeti orbitanti attorno a stelle anche diverse dal Sole. Un esempio è il primo scoperto; chiamato "Fomalhaut b", proprio poiché gira intorno alla stella Fomalhaut, la stella più luminosa della costellazione del Pesce Astrale. Inoltre, si è potuto capire come la cosiddetta "Materia oscura" non sia solamente un ammasso di vecchie deboli stelle ma un qualcosa in più verso il quale gli esperti non hanno saputo ancora dare una risposta certa e scientifica. Ciò che fino a ora si sa, è che costituisce quasi il 98% della materia dell'universo (ma anche questo argomento richiederà un post a sé).

Inizialmente il telescopio avrebbe dovuto cessare il suo funzionamento nel 2014, ma gli eccellenti risultati ne hanno posticipato la rottamazione. Non si sa, per ora, fino a quando Hubble sarà in funzione. E' certo che sarà "affiancato" dal telescopio spaziale James Webb, il quale, verrà lanciato nel 2018 e orbitando a oltre 1,5 milioni di chilometri dalla superficie terrestre diverrà il degno successore per quelle che saranno le scoperte dello spazio nei futuri decenni.








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