venerdì 20 febbraio 2015

Biologia, Ep.1 - L'"antico" celacanto

500 milioni di anni fa si svilupparono nei mari i primi animali vertebrati. 120 milioni di anni dopo, quindi 380 milioni di anni fa circa, questi, iniziarono a uscire dall'acqua sviluppandosi sulla terra ferma e divenendo più avanti anfibi, rettili e dunque mammiferi. Non tutti però seguirono questa via, infatti, alcune specie di animali rimasero ad abitare i mari nonostante fossero dei vertebrati: fra questi, vi furono i celacanti.

Questo pesce della famiglia dei Latimeriidi dotato di primitivi polmoni, era considerato estinto dal primo Cretaceo superiore (ovvero dal cosiddetto "Cenomaniano", un periodo che va dai 99.6 ai 93.5 milioni di anni fa). Fino a quando nel 1938 non ne venne trovato un esemplare, rimasto intrappolato nelle reti di un pescatore sudafricano. Fu una scoperta alquanto sorprendente per la comunità scientifica, che da quel momento iniziò a scandagliare i fondali per ampliare lo studio dell'anatomia del celacanto.

Ad oggi, dopo quasi un secolo di studi, si è potuto capire che i celacanti del nostro tempo sono leggermente diversi dai loro antichi progenitori. Ciononostante la similitudine fra questi pesci e i fossili ritrovati è sorprendente a tal punto che i celacanti possono essere considerati dei veri e propri "fossili viventi".

I celacanti adulti sono pesci di dimensioni medio-grandi, possiedono come scritto dei polmoni primitivi (che nel caso degli attuali esemplari sono logicamente atrofizzati), hanno due grosse pinne ossute e carnose. Nella zona anteriore del cranio possiedono un organo rastrale, ossia un apparato percettivo che funge da equilibratore e serve all'animale per individuare la preda, in quanto questi animali sono pressoché ciechi. In conclusione; i celacanti hanno colori che variano dal marrone scuro, al blu, con intermezzi di grigio. Nuotano a circa 120 m di profondità, vivono in media 100 anni e sono pesci dal carattere solitario e abbastanza mansueto.


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