lunedì 9 marzo 2015

Studio letterale della Bibbia, Ep.6 - Genesi (cap.6: i "Figli di Dio" e la scelta di Noè)


NOTA

(( Brevissima delucidazione, prima d'iniziare: nella scorsa puntata ho trattato tutte le parti salienti per quel che concerne l'analisi letterale della vicenda dell'Eden tranne una; il verso nel quale "Iddio" pone inimicizia fra quella che sarà la futura razza degli "Adàm" e la razza del serpente. E' voluto. In quanto tutta l'articolazione che ne consegue la riserbo per il futuro, in altre rubriche, magari, perché no, quando parlerò della seconda guerra mondiale.)) Premessa conclusa. Pronti e via:

<(1) Gli uomini intanto si erano moltiplicati sulla faccia della Terra ed erano nate loro delle figliuole. (2) I figli di Dio, videro che le figlie degli uomini erano belle, si presero per mogli quelle che fra tutte piacquero loro di più. (3) Allora il Signore disse: il mio spirito non rimarrà per sempre nell'uomo: per la loro caduta egli è carne: i suoi giorni saranno 120 anni. (4) E in quel momento sulla Terra vi erano i giganti e ve ne furono anche dopo che i figli di Dio si erano uniti alle figlie degli uomini ed esse avevano partorito loro dei figliuoli. Sono essi quegli eroi famosi fin dai tempi antichi.>


Questa è per me una delle parti più affascinanti dell'intera Genesi. I primi quattro versi del 6 capitolo.
Come prima cosa, forse l'avete notato, forse no, ma il "Signore Iddio" ora non è più tale ma viene chiamato semplicemente "Signore". Mentre "Iddio" si abbrevia in "Dio". Ciò fa capire in qualche modo come sia cambiato qualcosa in Dio. Ad ogni modo, iniziamo!

Gli anni passano e nel frattempo gli uomini si moltiplicano fra loro. A un certo punto entrano di scena questi "figli di Dio", in ebraico "bnei Elohìm", precisamente "figli degli Elohìm", iniziando ad accoppiarsi con le donne più belle e dando così vita a degli esseri ibridi per metà genoma umano e per l'altra metà col genoma degli "Elohìm". Questi - dice la Bibbia - sono l'eroi, nonché i personaggi celebri o di potere, famosi fin dai tempi antichi, che in ebraico vengono chiamati "Ghibborìm". Tutto ciò accade per volontà di Dio. Il quale, notando che il suo spirito, quindi le sue informazioni genetiche, il suo "tselèm" (NOTA è scritto spirito, non Spirito) intendetelo come preferite; si era sempre più mischiato alle identità genetiche dei terrestri  NOTA (((nella Torah vengono distinte due "immagini": l "Afàr", che è il patrimonio di costoro che abbiamo visto essere la cosiddetta "polvere della terra", quindi la creatura pura nella quale è stato impiantato l'altro patrimonio: quello degli "Elohìm": lo "tselèm"))), abbassando in questo modo la durata della loro vita. Cosicché decide di far accoppiare quelli che sono i suoi figli con le figlie degli uomini, affinché dall'incesto nascano un buon numero di esseri umani/"Elohìm"che possano garantire una durata vitale di 120 anni. Questa è allora la prima spinta che gli "Elohìm" danno all'uomo modificandone la natura del genotipo. Non penso ci sia altro da aggiungere a riguardo, più chiaro di così...

Parallelamente, nel (v.4), c'è scritto che mentre questi figli degli "Elohìm" si univano con le figlie degli uomini, era il periodo nel quale vivevano i giganti, i quali, continuarono a dimorare sulla Terra anche dopo questi plurimi accoppiamenti.

Quelli che la Bibbia, in italiano, identifica come i "Giganti", in ebraico sono i "Nephilìm"; nonostante il termine tradotto non voglia dire giganti. Ma allora ciò è un ennesimo errore? Vediamo...
Prima di tutto va scritto che la parola "Nephilìm" ha diverse etimologie plausibili. Le più accreditate sono due; la prima è ricondotta direttamente nella parola ebraica "Nafàl": "Caduti" nel senso di "Discendere". La seconda, invece, si rifà alla radice aramaica, che sfocia poi nel termine ebraico sopraindicato, ed è "Nefilà", al singolare; il quale significato è ben delineato: "Costellazione di Orione".

Al tempo della stesura della Septuaginta (III secolo a.C., sotto il regno egizio di Tolomeo II), ossia quella che abbiamo visto essere la Bibbia scritta in greco tutt'ora utilizzata dai cristiani ortodossi di ogni chiesa; essendo "nefilà" la Costellazione di Orione ed essendo Orione, secondo la mitologia Greca il gigante cacciatore, è stato associato ai "Nephilìm" il termine di "Giganti", che non è affatto sbagliato, in quanto nel corso della trama essi vengono descritti come tali. (((NOTA ciò permette di intuire il collegamento mitologico fra i Sumeri, perché di questi ora stiamo parlando, e i Greci. In quanto sarebbero stati quindi i popoli della Mesopotamia a unire questo insieme di stesse personificandoli con la figura del gigante, forse perché questi giganti provenivano proprio dalla Costellazione di Oriente? Chissà...))).

Dunque, summa: i figli dei figli degli "Elohìm" e delle figlie degli uomini sono i "Ghibborìm", gli uomini illustri e di potere dell'antichità. I giganti  che abitavano la Terra sia prima che dopo queste unioni sono i "Nephilìm". Se nelle vostre bibbie trovate invece scritto che questi sono il frutto degli accoppiamenti fra figli di Dio e le figlie degli uomini, sappiate, che in quel caso è "tradotto male".



A questo punto dopo che il Signore ha ottenuto ciò che voleva, vede che gli uomini non si stanno comportando come dovrebbero: sono malvagi, avidi, violenti e meschini. E decide così di eliminarli. Persino gli animali vengono eliminati, nonostante non avessero alcuna colpa. Solo un uomo, che poi è un "Ghibborìm", viene risparmiato assieme alla sua famiglia, questi è Noè.

Il mito di Noè è molto antico, lo abbiamo già accennato in questa rubrica nei primi episodi quando trattammo la creazione del mondo. Se vi ricordate abbiamo parlato dell' "Atra Hasis" in italiano "il Sommamente Saggio", dicendo come questo poema parlasse del diluvio universale. Ebbene, chi è questo personaggio "sommamente saggio"? è Noè, dove qui compare col nome di Ziusudra.
Noè compare sempre in un altro poema Sumero, forse più famoso perché si studia a scuola, ed è l'Epopea di Gilgamesh. In entrambi i componimenti le figure eroiche sono dei re, mentre nella nella Torah no.

Pertanto Dio chiama Noè, il quale nome significa appunto "camminava con YHWH", e gli dà le seguenti istruzioni:


<(14) Fatti un'arca di legno di gofer; falla a celle e spalmala di bitume di dentro e di fuori! (15) Ecco come la devi fare: La lunghezza dell'arca dovrà essere di 300 cubiti, la larghezza di 50 e l'altezza di 30. (16) Darai luce all'arca su in alto alla distanza di un cubito.........l'arca sarà di tre piani. (17) Ed ecco che io farò venire il diluvio di acque su la terra, per distruggere ogni carne che ha alito vitale sotto il cielo: tutto ciò che è sulla terra morrà!>


L'arca, in ebraico "Tevàh", deve essere in legno di "Gofèr", tradotto come "legno resinoso". Deve essere lunga 300 cubiti, larga 50 e alta 30. Il cubito corrisponde alla lunghezza fra il gomito e la punta del dito medio di un uomo, quindi come misura canonica si sono presi i 44,4 cm. L'arca deve essere dunque lunga circa 133m, larga 22m e alta 13m. (Esattamente sono 133,20 m, 22,20m e 13,32m.). Curioso come il rapporto fra l'altezza e la larghezza dell'arca sia di 3:5. Rispettivamente il secondo e il terzo numero della "Sezione di Fibonacci" (1,3,5,8,13,21,34...), che abbiamo ben visto e che trovi nei post.

Deve dunque essere a tre piani e suddivisa in celle; quindi stanze, scompartimenti, e deve essere inoltre spalmata di bitume sia dentro che fuori per essere calafatata, affinché possa ovviamente resistere alle intemperie dell'acqua. Infine, in alto ci deve essere un'apertura di un cubito, chiamata "Tsoàr" che funga sia da finestra per illuminare i tre piani, che come condotto di aerazione.
Sull'esistenza o meno dell'arca non mi pronuncio. Prendo semplicemente letteralmente atto di quanto scritto. Se poi questa si trovi sul monte dell'Ararat oppure nella fantasia degli uomini, questo non è un mio problema.

Finisce qua l'episodio numero 6. Nella prossima edizione affronteremo l'inizio e la fine del diluvio universale. Quindi ci addentreremo in una nuova storia che vede come protagonisti i discendenti di Noè, cercando di comprendere che cosa fosse la famosa Torre di Babele. Alla prossima!








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